L’ATTESA
Spettacolo di prosa, danza e recitazione sulla Prima Guerra Mondiale
Scritto e diretto da Alberto Scerbo, Ariele Manfrini e Federica Pedrotti
Molte spesso le rappresentazioni artistiche sul tema tendono a focalizzare la loro attenzione sugli uomini, sui soldati, finendo per lasciare in ombra le storie delle numerose donne che ogni sera, prima di andare a dormire, rivolgevano il loro pensiero e le loro preghiere ai propri compagni, mariti e figli dispersi al fronte, con la speranza di poterli un giorno rivedere e riabbracciare. Nello spettacolo “L’Attesa” si cerca invece di dare importanza e risalto, non soltanto alle vicende belliche, ma anche e soprattutto ai sentimenti di queste donne, che, seppur lontane dai luoghi di guerra, continuano a lottare nelle proprie case per la sopravvivenza delle proprie famiglie e dei propri figli.
E i mariti-soldati che fine faranno? Ritorneranno dal fronte o moriranno in guerra? Potranno riabbracciare quei figli lasciati infanti e ora cresciuti? Quest’ultimi li riconosceranno? L’attesa del ritorno (da qui anche il titolo dello spettacolo) è tante volte straziante e sofferta. Solo alcuni scambi di lettere permettono alle coppie di far riaccendere quella fiammella di speranza che li lega e che li tiene ancora saldi nell’amore. Le lettere infatti sono l’unico modo per comunicare e per poter sentirsi vicini, anche se geograficamente molto lontani.
I protagonisti di questo racconto sono persone semplici e umili, simili a tante altre persone del tempo. Lorenzo, il protagonista, è un soldato come tanti altri; Ester, sua moglie, anch’ella è una donna come tante altre, speranzosa di riabbracciare il proprio marito, partito per il fronte senza dare più notizie di sé.